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NON ORA, NON QUI.

NON QUI E NON ALTROVE

Spettacolo d'ombra liberamente tratto dalle “Fiabe italiane” di Italo Calvino, da “Le Mille e una notte” e da fiabe tradizionali maghrebine

di/con Giulia Lotti, Valerio Marini

mascherone realizzato da Giulia Lotti

interventi compositivi e montaggio sonoro di Mirko De Vita

drammaturgia sonoro-visiva e regia di Valerio Marini

Il volto di un orco enorme, mezzo animale mezzo vegetale, con gli occhi rossi fiammeggianti e la bocca spalancata, osserva il pubblico, pronto a divorarlo. Ben presto, però, i suoi versi selvaggi si placano, gli occhi si spengono e la bocca si illumina: ecco che appaiono ombre colorate di re e regine, principi e principesse, fate, maghi, mostri e streghe, le cui storie intrecciate danno vita a un labirinto di suoni, voci e apparizioni, un racconto onirico, fiabesco e inquietante, ove lo spettatore è invitato lentamente a perdersi.

NOTE DI REGIA

In un'epoca qual è quella attuale, in cui sembra delinearsi un nuovo scontro fra la civiltà europea e quella islamica, ci sembrava urgente individuare e sottolineare le affinità esistenti fra le due culture.

Da qui la scelta di lavorare sulle fiabe, fra le più antiche forme di narrazione quelle che, grazie alla loro trasmissione orale, più di tutte si sono diffuse tra i popoli, adattandosi di volta in volta alle epoche storiche e ai contesti sociali, geografici e culturali in cui venivano narrate.

Siamo così partiti dalla lettura e dalla selezione di fiabe della tradizione italiana per poi ricercare fiabe “gemelle” o “sorelle” nei paesi di lingua araba, mescolandole fra loro, attingendo tanto dall'immaginario visivo occidentale quanto dalle miniature e illustrazioni arabe e utilizzando le ombre per rappresentarle, nota tecnica di provenienza orientale diffusa anche nei paesi del Mediterraneo.

"Prezzemolina", "Melagranata", "L'Uccel Bel-Verde" e "L'amore delle tre melagrane" sono dunque i materiali di partenza per un viaggio nell'immaginario fiabesco: un vero e proprio percorso onirico, al pari dei numerosi viaggi iniziatici che compiono le protagoniste e i protagonisti delle fiabe qui narrate, irti di prove e di enigmi, ascese e cadute, verso un più che meritato lieto fine.

Al pari di archetipi, alcuni personaggi, oggetti e ambienti attraversano l'una e l'altra storia, assumendo ogni volta una funzione e un ruolo diversi: ecco che il Re ora è padre ora è figlio ora ancora è marito, l'Eremita diventa Vecchio e il Mercante un crudele Uomo Ricco, la Regina Madre ora è complice ora è malvagia, la Vecchia da strega diventa fata e viceversa, mentre pochi oggetti simbolici dal duplice potere di vita e di morte attraversano come un filo rosso tutte le fiabe scelte, costituendo la chiave d'accesso per viaggiare da una all'altra.

Le parole sono ridotte ai minimi termini, poche battute essenziali per sottolineare gli snodi fondamentali dell'azione, mentre il resto della narrazione è affidato a suoni, rumori e canti di diversa provenienza geografica, prediligendo dunque un ascolto sensoriale-emotivo.

Durata: 75 minuti

Pubblico: per tutti

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